Disturbi alimentari

          1- ANORESSIA NERVOSA

          2- BULIMIA NERVOSA

 

I disturbi del comportamento alimentare (DCA) sono patologie caratterizzate da un’ alterazione delle abitudini alimentari e da un’eccessiva preoccupazione per il peso e per le forme del corpo. Insorgono prevalentemente durante l’adolescenza e colpiscono soprattutto il sesso femminile.

I comportamenti tipici di una persona che soffre di un Disturbo del Comportamento Alimentare sono:

- digiuno, restrizione dell’alimentazione

- crisi bulimiche, ovvero l’ingestione di una notevole quantità di cibo in un breve lasso di tempo accompagnata dalla sensazione di perdere il controllo (non riuscire a controllare cosa e quanto si mangia)

- vomito autoindotto o assunzione impropria di lassativi e/o diuretici al fine di contrastare l’aumento ponderale

- intensa attività fisica finalizzata alla perdita di peso.

Soffrire di un disturbo alimentare sconvolge la vita di una persona: tutto ruota attorno al cibo e alla paura di ingrassare. Cose che prima sembravano banali diventano difficili se non impossibili e motivo di forte ansia, come andare in pizzeria o al ristorante con gli amici o partecipare ad un compleanno o ad un matrimonio. Spesso i pensieri sul cibo assillano la persona anche quando non è a tavola, ad esempio a scuola o sul lavoro e portare a termine un compito diventa difficilissimo perché sembra che ci sia posto solo per i pensieri su cosa si “debba” mangiare, sulla paura di ingrassare o di avere un’abbuffata.

Spesso è presente un'alterazione della propria immagine corporea, vale a dire che la percezione che la persona ha del proprio aspetto e del suo corpo è sensibilmente distorta rispetto alla realtà.

I Disturbi del Comportamento Alimentare sono:

- Anoressia Nervosa

- Bulimia Nervosa

- Disturbo da Alimentazione Incontrollata che si differenzia dagli altri in quanto è caratterizzato da crisi bulimiche senza il ricorso a comportamenti e/o di eliminazione per il controllo del peso.

Referenze:

- Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (IV ed.), American Psychiatric Association, 1994

 

          1- ANORESSIA NERVOSA

L' Anoressia Nervosa è un disturbo alimentare in cui è presente una significativa alterazione della percezione dell'immagine del proprio corpo che viene vissuto costantemente in condizioni di sovrappeso ed è presente conseguentemente un'intensa paura di ingrassare.

Secondo il DSM-IV si parla di Anoressia quando si hanno i seguenti criteri:

- Rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra o al peso minimo normale per l’età e la statura.
- Intensa paura di acquisire peso o diventare grassi, anche quando si è sottopeso.
- Alterazione del modo in cui il soggetto vive il peso o la forma del corpo, o eccessiva influenza del peso e della forma del corpo sui livelli di autostima, o rifiuto di ammettere la gravità dell’attuale condizione di sottopeso.
- Nelle donne amenorrea, cioè assenza di almeno 3 cicli mestruali consecutivi.

Forme di Anoressia

  • Restrittiva: Durante l’episodio anoressico attuale il soggetto non ha presentato regolarmente crisi bulimiche o un comportamento di eliminazione (vomito autoindotto, uso inappropriato di diuretici, lassativi o clisteri)
  • Con crisi bulimiche e/o condotte di eliminazione: Durante l’episodio anoressico attuale il soggetto ha presentato regolarmente crisi bulimiche o un comportamento di eliminazione (vomito autoindotto, uso inappropriato di diuretici, lassativi o clisteri. 

Chi soffre di Anoressia spesso non si rende conto della propria magrezza, anzi è terrorizzato dall’idea di aumentare di peso e di diventare grasso. Cerca dunque di avere una “disciplina” molto rigida sul controllo del cibo e del proprio peso. Si da inoltre un’importanza eccessiva al peso e alle forme corporee per valutare sé stessi, come se la propria autostima dipendesse dal fatto di essere magri e di riuscire a controllare la propria alimentazione.

Le due diverse forme di Anoressia sono caratterizzate da due modalità diverse dal punto di vista psicologico.

La forma “restrittiva” in cui la perdita ed il controllo del peso sono dovuti al digiuno e/o ad una eccessiva attività fisica, è caratterizzata da rigidità, ostinazione, perfezionismo e problematiche legate alla sfera del disturbo ossessivo-compulsivo.

La forma “bulimica” in cui si hanno comportamenti di eliminazione volti alla diminuzione del peso corporeo, è spesso accompagnata da un intenso disagio psichico. Da depressione e comportamenti impulsivi.

Dal punto di vista psicologico l’anoressia mentale può essere vista come una difesa nei confronti di un ambiente familiare iperprotettivo e soffocante. Spesso l’anoressica non riesce ad esprimere i suoi disaccordi all’interno del nucleo familiare, dove ogni iniziativa o cambiamento è vissuto come un tradimento, e utilizza il cibo come arma per poter rivendicare il suo “non detto”. Il cibo allora può trasformarsi nel rifiuto di crescere, nel rifiuto di essere donna, di assomigliare alla propria madre o alle proprie sorelle, nel rifiuto d’affetto.

Altre cause possono essere la sensazione di non poter raggiungere i propri obiettivi per problemi di peso e apparenza, la sensazione di essere sottoposti a un eccesso di pressione e di aspettativa o di essere fortemente trascurati dai propri genitori, difficoltà ad essere accettati socialmente e nella propria famiglia, situazioni particolarmente traumatiche, come ad esempio violenze sessuali, drammi familiari, comportamenti abusivi da parte di familiari o persone esterne.

Una terapia psicologica in questi casi è incentrata sul rafforzamento, definizione e strutturazione della persona. Al miglioramento della percezione della realtà e a favorire un processo di rielaborazione delle tematiche inerenti il disagio psichico: il ripiegamento sul corpo e sul cibo è espressione di disagi e conflitti intrapsichici inespressi sottostanti i sintomi.

Risulta fondamentale inoltre ampliare l'interesse e l'apertura verso l'affettività ed altri ambiti significativi per la persona che non esauriscano l'esistenza solo intorno a tematiche riguardanti il corpo ed il cibo.

Referenze:

- Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (IV ed.), American Psychiatric Association, 1994

- Fondamenti di neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza, Guidetti, 2005

- L’anoressia mentale, M. Selvini Palazzoli, Raffaello Cortina Editore, 2006

          2- BULIMIA NERVOSA

La Bulimia è un disturbo del comportamento alimentare caratterizzato da episodi in cui la persona ingurgita una quantità di cibo esorbitante per poi ricorrere a diversi metodi per evitare di ingrassare (vomito autoindotto, utilizzo di lassativi, purghe, digiuni e intenso esercizio fisico). L'aspetto caratterizzante è l'atteggiamento compulsivo con cui il cibo è ingerito e non tanto il desiderio di mangiare un determinato alimento unito alla sensazione di non essere capace di controllare il proprio comportamento.

L'età d'esordio è indicativamente compresa fra i 12 e i 25 anni e colpisce prevalentemente soggetti di sesso femminile.

Secondo il DSM-IV devono essere presenti i seguenti criteri:

A - Ricorrenti episodi di crisi bulimiche.

Una crisi bulimica è definita dalle seguenti caratteristiche:

  1. Introduzione in un definito periodo di tempo (per esempio di due ore), di una quantità di cibo che è decisamente maggiore di quella che la maggior parte delle persone mangerebbe nello stesso periodo e nelle stesse circostanze.
  2. Sensazione di perdita di controllo su quello che si mangia durante l’episodio (per esempio la sensazione di non poter smettere di mangiare o di non poter controllare cosa e quanto si mangia).

B - Presenza di comportamenti inappropriati finalizzati al controllo del peso: vomito autoindotto, uso improprio di lassativi e/o diuretici, digiuno, intensa attività fisica, clisteri.

C - Le crisi bulimiche e i comportamenti per controllare il peso avvengono, in media, almeno due volte alla settimana per tre mesi.

D - Alterazione del modo di vivere il proprio corpo (insoddisfazione per il proprio aspetto, vergogna nel confrontarsi con gli altri, scarsa familiarità con il proprio corpo) e una eccessiva importanza data alla propria figura ed al proprio peso nel determinare la stima di sé. Il disturbo non si presenta esclusivamente durante episodi di anoressia nervosa.

Vengono distinte due forme di Bulimia:

  • Bulimia con comportamento purgativo, cioè quelle forme in cui il controllo del peso viene ottenuto mediante il vomito autoindotto e l’abuso di lassativi e/o diuretici;
  • Bulimia non purgativa, cioè quelle forme in cui il controllo del peso si ottiene solo con il digiuno e l’attività fisica.

Le persone affette da bulimia nervosa spesso mancano di autocontrollo durante le ricorrenti abbuffate, ad esempio divorano pasti in segreto e con poca masticazione. Tendono a prediligere i dolci, cibi ipercalorici e con una consistenza che ne faciliti l’ingestione in breve tempo. Al termine dell’abbuffata compaiono sensi di colpa che portano ad adottare condotte compensatorie liberandosi dall’eccesso di calorie frequentemente attraverso il vomito o attraverso altre tecniche di espulsione. In alcuni casi le crisi bulimiche seguono un insieme di sensazioni ed emozioni spiacevoli come la solitudine, la noia, la rabbia e la tensione che la persona gestisce con difficoltà.

Queste persone sono solitamente normopeso, nonostante qualche variazione, ed è proprio per questo che risulta difficile accorgersi dell’insorgere della patologia.

Come per l’anoressia nervosa [vedi anoressia], i comportamenti associati alla bulimia consentono un temporaneo sollievo dalle tensioni e permettono di distogliere l'attenzione da altre problematiche percepite come irrisolvibili, concentrandosi invece sui problemi del peso e del cibo.

In genere il percorso psicologico dei soggetti bulimici è maggiormente favorevole rispetto alle problematiche anoressiche. C'è maggiore consapevolezza del proprio disturbo e quindi maggiore motivazione al trattamento.

Il percorso psicologico si configura come un processo di rielaborazione delle tematiche inerenti il disagio psichico: il ripiegamento sul corpo e sul cibo è espressione di disagi e conflitti intrapsichici inespressi sottostanti i sintomi.

Referenze:

- Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (IV ed.), American Psychiatric Association, 1994

- Fondamenti di neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza, Guidetti, 2005

- Disturbi della condotta alimentare. Diagnosi e terapia,Costa E.- Loriedo C., Franco Angeli,2007

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