Stress
Il termine inglese stress, significa propriamente "sforzo" e fu originariamente impiegato in ingegneria per indicare la tensione o lo sforzo cui viene sottoposto un materiale rigido in condizioni di sollecitazione. Fu poi Hans Selye ad utilizzare il termine in campo medico e a definirlo come una risposta aspecifica a qualsiasi richiesta proveniente dall’ambiente ( sindrome generale di adattamento) che è composta da tre fasi:
1- Allarme: l'organismo risponde agli stressor mettendo in atto meccanismi di fronteggiamento sia fisici (aumento della frequenza cardiaca, della pressione arteriosa) che mentali (l'aumento dello stato di allerta e di "tensione emotiva").
2- Resistenza: se lo sforzo prosegue nel tempo, l’organismo cerca di adattarsi alla situazione. Ha una durata maggiore della fase precedente.
3- Esaurimento: se la condizione stressante continua, oppure risulta troppo intensa, si entra in una fase di esaurimento in cui l'organismo non riesce più a difendersi e la naturale capacità di adattarsi viene a mancare; si ha il cedimento delle difese immunitarie e l’organismo, incapace di reagire, si indebolisce favorendo la comparsa di malattie. L’organismo esaurisce le energie impiegate nell’adattamento.
È importante sottolineare che stress non è necessariamente sinonimo di qualcosa di negativo o di uno stato di malattia, come spesso è implicito nell'uso comune del termine, ma rappresenta un'importante reazione di difesa e di adattamento dell'organismo al variare delle richieste ambientali: questa reazione, tuttavia, in determinate condizioni, può avere effetti negativi sull'organismo stesso e portare allo sviluppo di malattie sia psichiatriche sia somatiche.
Lo stress può essere dunque di due tipi: positivo (eustress) che è dato da stimolazioni ambientali costruttive, come ad esempio una promozione lavorativa porta maggiori responsabilità ma anche maggiori soddisfazioni; negativo (distress) che provoca scompensi fisici ed emotivi, ne è un esempio un licenziamento inaspettato.
Stress e ansia, in questo senso, sono strettamente collegati in quanto lo stress è la prima sollecitazione che la persona subisce quando si presenta un cambiamento tra l' individuo e l'ambiente, l'ansia è una sua possibile conseguenza. [Vedi ANSIA]
Ognuno di noi risponde agli eventi stressanti in modo diverso ma l'esposizione prolungata ad un evento stressante può provocare conseguenze significative.
Si è frequentemente rilevato, infatti, in campo psichiatrico, che eventi e situazioni stressanti sono spesso fattori che precedono la manifestazione di disturbi psichiatrici, come disturbi depressivi, disturbi d'ansia, disturbi psicotici quali la schizofrenia e le psicosi reattive, disturbi d'adattamento e da stress post-traumatici, disturbi psicosomatici come alterazioni del sistema immunitario, patologie cardiovascolari e gastrointestinali.
Quali sono i sintomi?
I sintomi più frequenti sono:
- Sensazione di stanchezza generale
- Difficoltà di concentrazione
- Frustrazione e crisi di pianto
- Irritabilità e tensione muscolare
- Disturbi del sonno
- Facilità ad ammalarsi
- Sensazione di noia nei confronti di ogni situazione e confusione mentale
Solitamente quando siamo molto stressati non diamo molta importanza ai segnali di malessere che ci manifesta il nostro corpo ma da quanto detto, risulta invece importante non sottovalutare la sintomatologia legata ad eventi stressanti anche e soprattutto come forma di prevenzione rispetto allo sviluppo di sintomi maggiormente significativi in futuro.
Referenze:
- www.treccani.it/universo del corpo
- Psicologia (II vol), J.M. Darley- S. Glucksberg- R.A. Kinchla, 2004
- www.treccani.it/dizionario medicina