Percorso psicologico
Quando si parla di colloquio psicologico, non ci si sta riferendo semplicemente a conversazioni amichevoli, né ad una visita con un esperto che dispensa consigli.
Il colloquio psicologico e la psicoterapia sono forme particolari di dialogo, percorsi alla cui base c'è l'incontro tra due persone seppur con ruoli differenti: il professionista mette a disposizione la sua esperienza, i suoi strumenti e la sua formazione; il soggetto porta le sue domande, il suo disagio, la sua storia.
Si tratta dunque di un ascolto attivo e non giudicante che porta con sé molteplici effetti:
Il soggetto viene accolto in un setting che prevede un tempo specifico ed un luogo sicuro in cui è possibile prendere contatto con le proprie emozioni per elaborarle e farle diventare strumenti utili per la conoscenza di sé, con la possibilità di aprirsi nel rispetto della privacy data dal segreto professionale.
Cos'è la Psicologia analitica
La psicologia analitica (o psicologia del profondo) è una teoria psicologica e un metodo di indagine del profondo elaborato dall'analista svizzero Carl Gustav Jung e dagli allievi della sua scuola.
L’innovazione che Jung portò nella pratica psichiatrica fu innanzitutto la consapevolezza che la funzione del terapeuta non consiste solo nell'applicare rigidamente un "metodo meccanico", ma nel porre attenzione alla "storia di vita" del paziente ed alle storie che egli stesso racconta.
L'idea alla base di tale Psicologia è di soffermarsi sulle particolarità individuali rispetto alle storie di vita che ognuno esprime: le nostre idee cambiano in ragione dei cambiamenti che avvengono nel nostro mondo interiore, nella nostra anima. Ne consegue che conoscere in profondità i processi psichici che ci animano cambia il modo di vedere noi stessi e il mondo che ci circonda.
Il sintomo viene in quest'ottica considerato esso stesso una "domanda di significato", un'espressione di un disagio nel soggetto che lo sperimenta.
Allo stesso modo, il disturbo psichico smette così di essere considerato solo una malattia, ma anche un potenziale di cambiamento in quanto contenitore di elementi ed informazioni fondamentali per la persona.
La pratica psicologico-analitica junghiana mira ad individuare il senso simbolico del disturbo, e ad aiutare il suo portatore ad utilizzare l'energia ingabbiata nel disturbo ai fini del benessere psicofisico attraverso una propria trasformazione e cambiamento interiore.
Gli strumenti di tale approccio sono: